Consulenza Service offre soluzioni per vincoli riguardanti gli usi civici, le proprietà enti, il diritto di superficie L. 167 e le belle arti.

COSA SONO?
IN COSA CONSISTONO?
COME SI ANNULLANO?
Cosa sono?
Gli usi civici, sono diritti antichi e diritti collettivi su beni che un proprietario (terreno) aveva e dava a disposizione della collettività.
L’uso civico è un diritto a favore della collettività, finalizzato allo sfruttamento di un terreno, fondo o risorsa per andare a soddisfare un fabbisogno. E si suddivide in due classi:
- Uso essenziale che riguarda i fabbisogni di vita personale;
- Uso utile che riguarda l’aspetto industriale.
Come tipologia di terreno ci riferiamo a quelli per cui è possibile il pascolo, la raccolta di legname, raccolta di frutti boschivi, terreno erbatico, seminativo; caccia, pesca, e altri etc.
A oggi i terreni soggetti a uso civico sono diritti non soggetti a prescrizione né a usucapione da parte del privato, mentre un bene assimilato dal demanio che ha un fondo gravato da uso civico, ha la stessa finalità di uso e disponibilità collettiva dei beni demaniali.
Infatti i terreni che sono aggravati da usi civici con i relativi edifici sovrastanti, anche se sono stati precedentemente commercializzati, non possono più esserlo se non vengono rilasciati da una particolare normativa nazionale, e l’unico procedimento che riconosce la fine degli usi civici è l’affrancazione, ossia l’annullamento del diritto e la liberazione a favore della comunità e in quel caso il soggetto ne diventa il pieno proprietario. Questa però presenta un titolo oneroso per cui l’interessato deve versare una determinata somma.

COSA SONO?
A COSA SERVE?
DOVE SI RICHIEDE?
Cosa si intende?
Per proprietà di un ente si intende il titolo di proprietà di un immobile, che può essere una casa, un terreno, un appartamento o una villa. Serve per attestare il proprio titolo del bene qualora si verifichino dei tentativi di rivendicazione da una qualsiasi persona, oppure per riottenere la rivendicazione dell’immobile nel caso in cui sia stato abusivamente occupato.
La titolarità o la provenienza dell’immobile serve soprattutto quando si vuole vendere o donare lo stesso ed è un documento fondamentale alla sottoscrizione del rogito, o quando si vuole costituire un fondo patrimoniale.
Come richiederlo?
L’atto di proprietà originale viene depositato nei pubblici registri, ma quando serve una copia per la compravendita o per una donazione può essere richiesto presso il notaio o un tribunale.

COSA SONO?
QUAL È LO SCOPO?
COME SI ESTINGUE?
Cos’è?
È il diritto di costruire un edificio su un suolo che è di proprietà di un altro soggetto ed è un diritto esclusivo per il solo immobile.
Questo diritto può anche essere trasferito a due soggetti diversi, di cui uno ha la proprietà dello stabile al di sopra del suolo e uno che ha la proprietà al di sotto del suolo.
Viene costituito con lo scopo di:
- Conservare una costruzione già esistente su un suolo che è di proprietà di un altro soggetto;
- Poter realizzare una nuova costruzione al di sopra e al di sotto del suolo.
Il diritto di superficie ha una durata limitata, che è stata stipulata tramite un accordo tra le due parti, ovvero al momento della scadenza del termine il diritto cessa e a quel punto il proprietario del suolo acquisisce anche la proprietà dell’immobile.
Per vendere un edificio sopra un terreno con diritto di superficie, serve un nulla osta da parte del comune, il quale gli permetterà di venderlo a un massimo dettato dal comune stesso. Viene anche fatta una perizia tecnica asseverata dal geometra che poi verrà consegnata al comune insieme alla domanda di nulla osta.
Come si estingue questo diritto?
Il diritto di superficie si estingue quando colui che ha costruito sulla superficie decide di acquistare la proprietà del terreno oppure quando il proprietario del suolo acquista il diritto. In questi casi i contratti di affitto sulla costruzione rimangono invariati solo per l’anno in corso.
Nel caso in cui ci sia la distruzione della costruzione l’estinzione del diritto di superficie non avviene. Se vengono distrutti però sia il terreno che la costruzione in quel caso si estinguono tutti i diritti. Un altro caso di estinzione avviene tramite prescrizione, ovvero quando si manifesta la mancata costruzione sul terreno dopo vent’anni. Questa si interrompe, ma non viene annullato l’effetto, nel momento in cui iniziano nuovi lavori; se poi questi lavori vengono interrotti si riattiva la prescrizione.
In relazione al diritto di superficie esiste una zona chiamata zona Finestroni con la quale il comune non prende alcun tipo di pagamento per il terreno perché l’impresa costruttrice ha già pagato tutti gli oneri dovuti.
L’atto di compravendita per il riscatto del terreno prevede una serie di oneri: il costo, il rogito notarile, l’imposta di registro, l’imposta catastale e l’imposta ipotecaria.

COSA SONO?
SI PUÒ ACQUISTARE?
Le belle arti costituiscono l’ente di soprintendenza per l’intero patrimonio archeologico, artistico, storico e architettonico, e sono un aspetto fondamentale nel mercato immobiliare. Il nostro team di esperti ti aiuterà nella scelta della migliore soluzione.
Cosa si intende?
Sul nostro territorio nazionale sono presenti molti immobili situati in centri storici e zone di pregio artistico, sui quali potrebbero esserci degli interessi statali che vogliono tutelare il valore storico, artistico, architettonico o paesaggistico.
Questi beni sono caratterizzati da alcuni vincoli da rispettare nel momento in cui si acquisisce, in tutto o in parte, la loro proprietà e deve essere “denunciata” al Ministero dei Beni culturali.
Con un atto dichiarativo redatto dal notaio, si deve informare il ministero che si sta procedendo con la stipula della compravendita. Si devono aspettare i 60 giorni in cui il ministero potrà rispondere e qualora si superano i suddetti giorni senza risposta da parte dell’ente, vale il silenzio/assenso. Solo superati questi giorni si può prendere possesso a tutti gli effetti dell’immobile.
Si può ristrutturare un bene artistico?
Per poter effettuare una ristrutturazione bisogna chiedere sempre autorizzazione alla soprintendenza e deve essere presentato un progetto redatto da un architetto esperto per quel lavoro, insieme ad altri documenti.
Il tempo di richiesta per questa procedura è di 120 giorni, in cui si avrà risposta della fattibilità o meno della ristrutturazione. L’inizio dei lavori deve essere comunicato in anticipo così come il nome dell’architetto e l’impresa edilizia che li effettuerà, poiché possono essere soggetti a verifica durante il periodo.
Alla fine dei lavori è obbligatorio fornire una relazione sugli interventi e sull’esito che hanno avuto.
Consulenza Service ti aiuterà a trovare ogni soluzione. Ti seguirà non solo per i servizi tecnici ma anche per ciò che riguarda il campo legale, notarile, immobiliare e per tante altre casistiche.
